La zincatura a caldo è un processo chimico-metallurgico che si sviluppa nella Francia del XVIII secolo e si conferma ancora oggi nei suoi principi fondamentali che prevedono che i materiali ferrosi vengano immersi in un bagno di zinco fuso in modo da formare, in questo modo, una lega che determina un rivestimento protettivo resistente e duraturo.
Per far sì che la lega tra Ferro e Zinco si formi correttamente è innanzitutto necessario che i manufatti da zincare siano ripuliti completamente dalla ruggine e dall’olio che sono normalmente presenti sulla loro superficie; questi vengono eliminati attraverso l’immissione dei materiali in una serie di bagni di sgrassaggio e di decapaggio che detergono il tutto completamente.
I pezzi così preparati vengono lavati in acqua e quindi immersi in una soluzione flussante; lo strato di flusso depositato sulla superficie crea una barriera temporanea che protegge i materiali durante la fase di asciugatura e preriscaldo in essiccatoio.
La successiva fase di zincatura avviene immergendo i manufatti in una vasca contenente zinco in fusione ad una temperatura di circa 445°C; lo zinco in questa fase si lega al ferro e quindi, già durante l'estrazione dal bagno, solidifica sul materiale che in seguito viene raffreddato in aria od in acqua e poi eventualmente passivato.
Il processo è di per sé molto semplice ma per avere la certezza di ottenere un prodotto qualitativamente ed esteticamente valido, è necessario disporre di un impianto con caratteristiche tecniche e dimensionali adeguate, che preveda l’utilizzo di materia prima di qualità e che sia in grado di operare con le migliori tecnologie oggi disponibili ( poi… qualche piccolo segreto c’è, ma questa è un’altra storia ! ).